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Insufficienza surrenalica: terapie, dosi e modalità di somministrazione

Insufficienza surrenalica: terapie, dosi e modalità di somministrazione

Sempre allo scopo di aumentare i livelli plasmatici di testosterone endogeno, o eventualmente esogeno, gli inibitori dell’aromatasi possono essere utilizzati anche nella prevenzione e nel trattamento dell’andropausa. Betatropina In passato uno studio aveva dimostrato il ruolo della betatropina nella proliferazione delle ß-cellule pancreatiche. Tale scoperta sembrava aprire nuovi orizzonti nel trattamento del diabete tipo 2, ma successivamente i dati sono risultati discordanti.

Sono necessari ulteriori studi atti a valutare sia l’impatto delle diverse disfunzioni endocrine sull’outcome dei pazienti con CHF, sia l’utilità clinica e su larga scala della terapia di reintegro del deficit ormonale, particolarmente nei pazienti anziani. Effetti collateraliMalattia coronarica, ipertrofia ventricolare, eventi aritmici, danno epatico e epatite, insulino-resistenza. In tabella sono riportati gli effetti collaterali di elevate dosi di AAS sulla riproduzione e sulla funzione sessuale. In pazienti con FEV1 al basale pari al 44% del valore atteso, l’inalazione
di formoterolo (20 mcg 2 volte/die) è risultata efficace nel migliorare
la FEV1 in un arco di tempo di 12 ore.

  • L’isoniazide e i salicilati provocano alterazioni del
    dosaggio, per un incremento dei loro metabolismo.
  • L’insulina favorisce il riassorbimento di sodio, sia a livello tubulare prossimale, dove aumenta l’attività dello scambiatore sodio-idrogeno NHE3, sia a livello del tubulo distale, dove attraverso una chinasi glucocorticoide-dipendente SGK1 riduce l’ubiquinazione del canale epiteliale del sodio ENaC, fosforilando una proteina, NEDD 4-2.
  • Comuni e importanti sono le interazioni con altri farmaci, comunemente utilizzati
    dal paziente anziano.
  • Li betametasone ha una biodisponibilità dei
    72% e un tempo di dimezzamento pari a cìrca 6 ore.
    Metabolismo.
  • I livelli plasmatici aumentano a causa della ridotta degradazione di glucagone e pro-glucagone.
  • Viceversa, nei pazienti in cui è stata posta diagnosi di MetS è indicata la valutazione per la NAFLD (cfr cap specifico).

Recenti studi confermano una riduzione degli eventi cardio-vascolari, un miglioramento della frazione di eiezione e migliori performance fisiche in seguito alla somministrazione esogena dell’ormone in pazienti con CHF (30,33). Definizione Lo scompenso cardiaco o insufficienza cardiaca cronica (CHF) può essere definito come un’anomalia di struttura o funzione della pompa cardiaca, steroidi online che porta all’incapacità del cuore di mantenere un apporto di ossigeno a livello dei tessuti periferici in quantità soddisfacente al loro fabbisogno metabolico (1). Tale incapacità si manifesta con sintomi e segni tipici, ad andamento ingravescente (dispnea e ridotta resistenza allo sforzo fisico, turgore giugulare, crepitazioni all’auscultazione del torace ed edemi declivi).

Ripercussioni sulla pressione arteriosa delle endocrinopatie e dei farmaci endocrini

L’FGF19 stimola a livello epatico la sintesi proteica e del glicogeno e agisce come inibitore della gluconeogenesi (61,62). Per quanto riguarda il metabolismo lipidico, FGF19 ha un ruolo centrale a livello epatico nella produzione de novo di trigliceridi, nell’ossidazione degli acidi grassi, nella regolazione dello stress del reticolo endoplasmico (63,64). In considerazione dei ruoli sovra-elencati l’FGF19 appare oggi uno dei target terapeutici più promettenti per il trattamento della NAFLD (65). Le prostaglandine antagonizzano l’azione di vasocostrittori (noradrenalina e angiotensina II) e diuretici, determinando vasodilatazione renale e quindi intervenendo nei meccanismi di auto-regolazione renale.

Come il nome stesso ci ricorda, l’aromatasi ha la capacità di aromatizzare il primo anello di carbonio dell’androgeno (anello A) attraverso l’ossidazione e la successiva eliminazione di un gruppo metilico. In campo pneumologico
è utilizzato nella terapia dell’asma sia per via orale che per via iniettiva. E’
disponibile sotto forma di vari sali, di cui il fosfato sodico è il più utilizzato,
anche in associazione con l’acetato.

Il rene

A livello epatocitario avviene, inoltre, anche la biosintesi del colesterolo, che è alla base della formazione degli ormoni steroidei. Tali ormoni, una volta sintetizzati, subiscono la prima e la seconda fase del loro metabolismo proprio a livello delle cellule epatiche attraverso vari processi, tra cui l’idrossilazione, la riduzione, la glucurono-coniugazione, ecc (22,23). Il fegato svolge quindi un ruolo chiave nel mantenimento dell’equilibrio elettrolitico e della pressione arteriosa tramite il metabolismo dei mineralcorticoidi e dei glucocorticoidi (22). Il fegato, inoltre, è il sito principale per la conversione di estrogeni, progesterone e androgeni nei loro metaboliti, tramite gli enzimi delle monossigenasi citocromo P450 (24).

PREDNISONE

D’altro canto, una quota del farmaco sembra venire assorbita a livello polmonare
determinando livelli ematici bassi ma rilevabili. Il metilprednisolone invece, nonostante sia molto simile a prednisone e prednisolone (durata d’azione analoga) ha attività antinfiammatoria leggermente superiore e minori effetti mineralcorticoidi; potrebbe quindi essere preferito quando si vuole minimizzare la ritenzione idrica pur mantendendo i vantaggi farmacocinetici del prednisone. È probabile che l’organismo sappia quanto nobile sia il polmone e quanto necessario sia difenderlo con le unghie e con i denti nel momento in cui viene attaccato.

È una patologia molto frequente, presente in circa il 2% della popolazione adulta, per arrivare a percentuali cinque volte maggiori nei soggetti ultra80enni, con lieve prevalenza nel sesso femminile (13.5% vs 10.6%)(2). Tale condizione risulta in progressivo aumento, a causa sia dell’invecchiamento che dell’incremento delle comorbilità della popolazione generale. In un altro studio, l’esposizione durante il primo trimestre di gravidanza
ai beta2-agonisti a lunga durata d’azione ha determinato un aumento del
rischio di malformazioni congenite (odds ratio 1,37) e malformazioni congenite
maggiori (odds ratio 1,31) rispetto alle donne non esposte a questi farmaci. In questa classe sono inseriti i farmaci i cui studi sugli animali hanno rilevato
effetti dannosi sul feto (teratogenico, letale o altro) in assenza di studi
controllati nelle donne oppure i farmaci per i quali non sono disponibili studi
né sull’uomo né sull’animale.

Paracetamolo: meccanismo d’azione e effetti collaterali

Dopo somministrazione per inalazione di una dose di 120 mcg di formoterolo,
il picco plasmatico è raggiunto in circa 10 minuti. L’assorbimento,
dopo inalazione, è risultato lineare nell’intervallo di dosi comprese
fra 12 e 96 mcg. Il prolungamento
di questo intervallo è associato a comparsa di tachicardie ventricolari
molto gravi come la torsione di punta. Prima di somministrare il formoterolo
verificare se il paziente presenta sindrome del QT lungo oppure se sono in uso
farmaci noti per indurre prolungamento dell’intervallo QT (possibile effetto
di sommazione).

TERAPIA DELLA CRISI SURRENALICA

Nelle donne con IRC l’interruzione del rilascio ipotalamico ciclico di GnRH porta a perdita dell’appropriato rilascio pulsatile ipofisario di LH, il feed-back dell’estradiolo è ridotto e non riesce a diminuire i livelli di LH, che risultano aumentati nella maggior parte delle pazienti (54-56). Queste alterazioni portano alla riduzione dell’ovulazione, causa diretta di infertilità in queste donne. FSH L’ormone normalmente stimola la crescita testicolare, la spermatogenesi e la sintesi di SHBG nelle cellule di Sertoli. Nei pazienti con IRC le concentrazioni sieriche di FSH possono essere sia elevate sia ai limiti superiori del range di normalità, ma la spermatogenesi è compromessa, per resistenza del testicolo all’FSH o per una disfunzione testicolare primaria (54,55).

In un piccolo studio clinico si è riscontrata una riduzione della pressione e dell’ipertrofia ventricolare destra dopo somministrazione di bromocriptina in pazienti con IRC. Insulino-resistenza La resistenza periferica all’insulina, principalmente nei muscoli scheletrici che ne richiedono maggiori concentrazioni per aumentare la captazione del glucosio, compare nell’IRC precoce e tende ad aggravarsi con i vari stadi dell’IRC, fino a essere presente nella maggior parte dei pazienti con IRC avanzato (15). Dopo l’inizio di TSR, l’insulino-resistenza periferica si riduce marcatamente, ma solo dopo molte settimane di trattamento. Presumibilmente, una tossina uremica dializzabile indefinita è coinvolta nella patogenesi di un’attività impropria dell’insulina negli organi bersaglio.

È prodotta principalmente a livello della midollare surrenalica, mentre quantità minori sono prodotte dai miocardiociti e dai fibroblasti cardiaci e a livello arteriolare. Possiede azioni vasodilatatrici, diuretiche e natriuretiche, nonchè effetti anti-proliferativi sui fibroblasti cardiaci e di riduzione della deposizione della matrice extra-cellulare. Le concentrazioni plasmatiche aumentano nell’ipertensione arteriosa, nelle sindromi coronariche acute, nell’insufficienza cardiaca.